Le chiese di Pontelongo

Le chiese di Pontelongo

Ultima modifica 5 giugno 2023

5 chiese

Fino quasi alla fine '800 nel territorio di Pontelongo si contavano cinque chiese; di queste tre sono ancora esistenti e visitabili, della quarta abbiamo solo poche foto e i ricordi di chi era già giovane quando alla fine della seconda guerra mondiale fu abbattuta. Della quinta solo tracce nei documenti storici.


S. Andrea Apostolo

La chiesa di Sant'Andrea Apostolo è la più grande e importante delle tre, è sede del Vicariato di Pontelongo. Per approffondimenti sulla storia e sulle opere presenti si rimanda al sito del Vicariato stesso.

 

San Giminiano, Terranova di Pontelongo

La chiesa di San Geminiano di Terranova (frazione di Pontelongo) da qualche anno dipende dalla parrocchia di Correzzola da cui dista poche centinaia di metri. Fino al 1859 si trovava sulla sponda sinistra del fiume, poi l'ansa del fiume fu rettificata dal governo Austriaco e ora si trova sulla sponda destra; le due parti del territorio  sono collegate da una passerella.

 

San Lorenzo, Bovolenta

La chiesa di San Lorenzo, sulla sponda sinistra del Bacchiglione,  dipende dalla Parrocchia di Pontelongo, ma il suo territorio è del comune di Bovolenta che si trova a ovest rispetto a Pontelongo.


Chiese non più esistenti.

Chiesa di San Giovanni Battista a Pontelongo.

S.Giovanni San Giovanni

Una descrizione della chiesa "campeste" è datata 1489 quando il vescovo Barozzi la visitò; essa dipendeva dal vecchio convento di San Benedetto "Novello" di Padova. L'edificio era situato di fronte al Mulino ex-Camilotti, ora Rossetto, sulla riva sinistra del fiume.

Gli abitanti del borgo erano soggetti a Piove di Sacco, che distava circa 5 Km. La presenza in loco dei frati "albi" era stabile da almeno un paio di secoli. Di là del ponte c'era la chiesa di Sant' Andrea, ma dipendeva dal monastero di Candiana.

Verso la fine del 1500 il quartiere numerava oltre 700 anime, che la chiesetta non poteva ospitare. Essa inoltre era stata incorporata nella tenuta della Villa dei Foscarini, diventandone una sorta di Cappella privata.

Solo nel 1813, un cappellano di San Andrea cominciò ad assistere in forma continuativa "i popoli al di là del fiume", dietro compenso ed approvazione delle Autorità Civili.

S Giovanni    Palma il Giovane

Un bombardamento alleato  del 1944 danneggiò  parzialmente dell'edificio, che nei mesi successivi fu abbattuto; parte del materiale di risulta fu utilizzato per la costruzione dell’asilo-patronato dall’altra parte del fiume.

Una pala raffigurante la Madonna con il Bimbo (attribuita a Palma il giovane) con i Santi Giovanni Battista e Nicolò (protettore del Nicolò Foscarini che la commissionò) è ora conservata nella parrocchiale di San Andrea.


Chiesetta di S. M. Maddalena in contrada Ronchi di Cà Trevisan.

cartina 1700

Quanto antica fosse la chiesetta-oratorio di Ronchi di Cà Trevisan (situata sull’argine sinistro del Bacchiglione a circa un chilometro dal ponte della statale) lo dimostra una notazione testamentaria del 1370. Il territorio della contrada apparteneva allora ad Arzergrande e la chiesetta dipendeva dalla relativa parrocchia.

La piccola comunità che viveva nel sito, anche per le pessime condizioni della strada per Arzergrande nel periodo invernale, frequentava più spesso il vicino Pontelongo. Con un decreto firmato dal cardinale Gregorio Barbarigo nel 1669, la contrada di Cà Trevisan fu annessa alla parrocchia di Pontelongo, avendo constatato di persona (il Barbarigo) l’impossibilità di raggiungere Arzergrande in alcuni mesi dell’anno.

L’oratorio divenne un po’ alla volta cadente e trascurato; nel 1872 le celebrazioni religiose vennero sospese. Gli arredi, quadri e campane furono acquistate dalla parrocchia di Pontelongo, in particolare venne acquisita la reliquia di San Valentino utilizzata per benedire i bambini contro l’epilessia nel giorno del Santo, pratica continuata fino a qualche decennio fa. Un quadro del Crocefisso è ora esposto nella chiesa di S. Andrea. I beni immobili (compreso l’oratorio) vennero acquistati dalla famiglia Da Zara.

La grande inondazione del 1882 decretò la fine di quello che rimaneva della chiesetta di S. M. Maddalena. Attualmente si può ancora vedere quella che un tempo era la canonica, ora di proprietà privata.

ex Canonica

 


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