Storia del ponte di Pontelongo

Storia del ponte di Pontelongo

Ultima modifica 5 giugno 2023

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Di Adriano Comunian (*)

Il toponimo Pontelongo si trova per la prima volta inserito in un documento del 1097, nel quale Cono da Calaone dona ai monaci Cluniacensi di Candiana alcune proprietà, fra le quali sono compresi tre fondi rustici siti nel territorio di "Ponte Longo". Questo documento dimostra che già nel lontano 1097 esisteva un ponte che consentiva il transito fra le due sponde del Bacchiglione. Sappiamo anche dagli Statuti del Comune di Padova che nel 1265 era stata emessa una disposizione per la manutenzione del ponte, che obbligava gli abitanti di: Pontelongo, Candiana, Villa del Bosco, Fossalta, Cona, Desmano, Concadalbero, Brenta, Fossole, Correzzola, Civè, Piove di Sacco, Arzergrande, Terranova, S.Angelo di Piove, Camponogara, Campoverardo, Stra, Priore e frati del monastero di S.Giovanni di Pontelongo, abate e frati del monastero di Candiana a contribuire alle spese di manutenzione.

Nulla però conosciamo con quali materiali fosse stato costruito il ponte; però è stata fatta recentemente un'interessante scoperta all'archivio di Stato di Padova. M. Caterina Lovison, componente del Gruppo Arte e Storia di Candiana, riporta e commenta questa scoperta ne "Il Ponte di Pontelongo in un documento quattrocentesco" pubblicato nel 2002 nel terzo quaderno di storia candianese. Il documento, datato 23 novembre 1426, riporta la sentenza emessa dalla magistratura padovana su ricorso del Comune di Piove di Sacco per il pagamento delle spese di rifacimento e di manutenzione del ponte di Pontelongo. Il Comune di Piove di Sacco ottiene la condanna delle comunità di Candiana, Pontelongo, Villa del Bosco, e Correzzola le quali non intendevano pagare le spese per la ricostruzione del Ponte.

Inoltre la sentenza stabilisce quanto devono pagare le singole comunità: quelle appartenenti alla Vicaria di Conselve (lato destro) devono sostenere un quinto della spesa, mentre la differenza (e cioè i quattro quinti) va a carico della Podestaria di Piove di Sacco (lato sinistro). Il documento è molto importante perché sulla copertina del fascicolo è annotata in lingua volgare, e non in latino come nella sentenza, questa frase: "il ponte prima del nuovo presente in pietra era di legno". Ciò dimostra che il ponte prima del 1426 era costruito in legno, e dopo in pietra. Si può ipotizzare che la decisione di rifare il ponte in pietra sia stata suggerita per la maggiore stabilità, sicurezza e durata rispetto ad un ponte in legno. Dopo l'istituzione del Comune di Pontelongo, il ponte in pietra diventa patrimonio del Comune di Pontelongo, al quale per tanto spettano tutti gli oneri di manutenzione.

Stampa Gloria

Ne " Il territorio padovano illustrato", opera di Andrea Gloria del 1862, è riportata una stampa del Villaggio di Pontelongo, nella quale è possibile ammirare il bel ponte in pietra a tre arcate separate da due grossi pilastri. Il ponte, costruito di fronte alla parrocchiale di S.Andrea, aveva l'arcata centrale molto più alta e larga delle altre due, per favorire il transito delle barche, mezzo di trasporto fra i più usati. Purtroppo il ponte viene distrutto domenica 17 settembre 1882 dall'ondata di piena del Bacchiglione, che trascina con se anche le case costruite a valle del ponte. Ancora oggi, quando il livello altimetrico si abbassa notevolmente, si possono vedere le fondazioni dei pilastri del ponte e delle case abbattute. Dopo questo disastro il Genio Civile decide di innalzare gli argini e di costruire lungo via Roma e via Mazzini i murazzi in pietra.

Inoltre a salvaguardia dell'area urbana si decide di ricostruire il ponte più a monte di fronte al palazzo Foscarini, sede Municipale, per cui si rende necessario costruire le rampe di accesso. Intanto per consentire lo svolgimento della fiera di S.Andrea nel 1883, viene costruito un ponte provvisorio in legno nel sito storico, mentre è già iniziata la costruzione del nuovo ponte in ferro progettato dall'ing. Giuseppe Pesaro. L'opera, completata nel 1884, ha richiesto una spesa ingente per le esangui casse comunali. Perciò il Consiglio Comunale decide di imporre un pedaggio solo per i non residenti a Pontelongo; la deliberazione viene bocciata dalla G.P.A., e poi, in seguito al ricorso del Comune da un Decreto Regio.

1920 Municipio

Nel contempo l'ing. Pesaro progetta le rampe e le scale di accesso. Le rampe sono costruite in sola terra per la parte destra, e con terra e muratura per la parte sinistra; i gradini delle due scalette di fronte al municipio sono costruiti in trachite e le ringhiere delle scalette in ferro Germania, ben battuto, lavorato e chiodato. Ben presto ci si accorge che anche il ferro richiede periodiche e costose manutenzioni onde evitare i danni provocati dalla ruggine con conseguente deterioramento della struttura; vengono eseguiti i lavori di coloritura delle parti metalliche una prima volta nel 1898 ed una seconda nel 1913.

Altri lavori di riparazione e coloritura saranno eseguiti nel 1938, quando ormai il Podestà Mondo e la Provincia di Padova avevano concordato nuove scelte, ed in particolare la costruzione di un secondo ponte carrabile vicino a quello ferroviario con un nuovo collegamento stradale per evitare il centro urbano con le sei curve ad angolo retto. Questo progetto approvato e finanziato in gran parte dal Ministero dei LL.PP. nel 1939, non sarà appaltato a causa dello scoppio della guerra e verrà realizzato nel 1948.

ponte_ferro

Intanto il vecchio ponte, la cui struttura metallica dà segnali di cedimento, viene assoggettato a limitazioni del traffico veicolare e continua a svolgere la sua funzione anche se in modo precario e limitato, fino al 4 settembre 1944, quando i partigiani della Brigata Guido Negri lo fanno crollare con gli esplosivi. Per sette mesi rimane interrotto il passaggio dei veicoli, mentre pedoni e ciclisti utilizzano il ponte ferroviario, ancora fruibile, nonostante i danni subiti con l'attentato del 4 settembre e con i bombardamenti. Il 29 aprile 1945 arrivano in paese le truppe inglesi che in tre giorni (uno - due - tre maggio) installano un ponte Bayley provvisorio in grado di sopportare il traffico leggero, il quale rimarrà in servizio fino al 1952.

ponte fine anni '40

La Provincia di Padova, su sollecitazione della Giunta Canton, nel 1952 costruisce a proprie spese un ponte in calcestruzzo e ferro in grado di soddisfare le esigenze del traffico urbano; subito dopo la sua costruzione il ponte viene trasferito al demanio comunale. Nel corso degli anni il traffico aumenta in maniera consistente, assoggettando i due ponti Anas e comunale a notevoli sollecitazioni. Perciò visti i segnali di cedimento alla fine degli anni 80 l'Anas abbatte e ricostruisce il ponte in calcestruzzo costruito a ridosso di quello ferroviario. Anche il ponte di fronte al municipio ormai è diventato insicuro per l'evidente situazione di degrado degli elementi strutturali, fatta presente anche da una perizia statica. Pertanto viene emessa un ordinanza nel 1995 per limitare il transito dei mezzi superiori a 50 ql.

Ponte 1960

Pertanto l'Amministrazione comunale, che si è attivata con la Regione Veneto e la Provincia di Padova, dal le quali ha ottenuto un consistente contributo, nel 2001 approva il progetto approntato dall'ing. Gianfranco Baldan per la demolizione del ponte e la costruzione di un nuovo ponte in calcestruzzo, sempre nel sito originario davanti al Municipio. Questo ponte moderno, ma di pregevole fattura, ha una lunghezza di metri 51,10 da spalla a spalla che si articola su tre campate lunghe 16 + 18,30 + 16 metri; la larghezza è pari metri 14,70, costituita da un marciapiede a lato monte di metri 2,10 da una carreggiata di metri 9,50 e da marciapiede a lato valle di metri 3,10 compresa la pista ciclabile. L'appalto delle opere viene vinto dall'impresa Paccagnella che inizia i lavori nel mese di Luglio 2002 per completarli entro il 30 Novembre 2003.

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(*) Adriano Comunian (1939-2013) Uno dei Sindaci storici di Pontelongo.

 


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