PEBA

Ultima modifica 2 giugno 2023

Piano per l’eliminazione delle barriere architettoniche.

PEBA

Il Piano di Eliminazione delle Barriere Architettoniche (P.E.B.A.) rappresenta uno strumento pluridisciplinare di tipo conoscitivo, per l’individuazione degli impedimenti naturali o antropici allo svolgimento di una vita sociale di qualità per le persone con disabilità.

Si concretizza in un documento che certifica le condizioni interne degli edifici ospitanti servizi collettivi o che caratterizzano spazi pubblici esterni, in cui vi siano delle difficoltà a una vita di relazione soddisfacente per le persone aventi difficoltà motorie, visive o sensoriali, ma anche al complesso sociale.

Alle persone disabili, si deve infatti aggiungere anche una porzione di cittadini che dal punto di vista psico fisico, si può trovare in condizioni di fragilità ‐ temporanea: tra questi, donne in stato di gravidanza, i cardiopatici, la popolazione anziana, persone con compromissione di una funzione fisica temporanea e altri.

Tra i fruitori del PEBA si possono quindi individuare cinque gruppi di utenti, con particolari esigenze o difficoltà negli spostamenti, esse sono:

  1. persone con ridotta o impedita capacità di movimento (anziani, bambini…);
  2. persone con necessità di ausili per la deambulazione (sedia a rotelle);
  3. persone con disabilità sensoriali (ipovedenti o con disfunzioni dell'apparato uditivo);
  4. persone con disabilità mentali;
  5. persone con altre forme di disabilità invisibili.

Alla classificazione delle disabilità, alla base della definizione del quadro delle esigenze dei cittadini, si affianca quella delle diverse tipologie di barriere architettoniche, basata sulle criticità presenti nei vari ambienti, edifici o spazi pubblici; queste si possono genericamente suddividere in:

◦ ostacoli o impedimenti fisici;

◦ barriere percettive;

◦ fonti di disagio;

◦ fonti di pericolo;

◦ situazioni che generano affaticamento.

La conoscenza delle molteplici tipologie di barriere architettoniche, la cui definizione più recente è riportata all'art. 1 del D.P.R. 503/96, risulta essenziale per la redazione della seconda parte del P.E.B.A., ovvero la predisposizione degli interventi non solo di eliminazione di tutti quegli gli ostacoli fisici che sono fonte di disagio per la mobilità di chi ha una capacità motoria ridotta e che limitano la comoda e sicura utilizzazione di attrezzature o componenti, ma anche l’installazione di tutti quegli accorgimenti e segnalazioni che permettono l'orientamento e la riconoscibilità dei luoghi e delle fonti di pericolo.

Il P.E.B.A. ha l’obiettivo primario di dare una soluzione alle criticità rilevate negli edifici, definendo e programmando l’attuazione degli interventi da inserire nella programmazione triennale e annuale delle opere pubbliche (art. 32 comma 21 della Legge 28 febbraio 1986, n. 411); l'obbligatorietà della redazione del PEBA viene invece estesa agli spazi urbani con la Legge 5 febbraio 1992 n. 104 art. 24 comma 9.

All'interno degli edifici pubblici, sia nelle aree di pertinenza d'immobili privati ma di primario interesse per la comunità, come lungo i percorsi urbani, va quindi attuato un miglioramento dell'accessibilità degli spazi e della fruibilità, a favore di tutte le utenze a prescindere dalla condizione fisica o sensoriale; garantendo un aumento generale della qualità della vita coinvolgendo attivamente i cittadini e le istituzioni tramite ricorrendo a un ampio ventaglio di strumenti di partecipazione.

Il P.E.B.A. si configura come uno strumento per progettare gli spazi pubblici con attenzione alle utenze deboli, predisponendo un insieme omogeneo di azioni tra loro coordinate che organizzi degli spazi accessibili, collegando spazi e contesti razionalizzando le risorse e perseguendo l’obbiettivo della praticabilità, intesa come comfort ambientale.


Delibera del Consiglio Comunale del 03-09-2021 di APPROVAZIONE del PEBA

Allegati:

 


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